Halving 2016: la storia di Bitcoin di Halving in Halving.

Conio Team
Conio Blog
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6 min readMar 27, 2024

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Ecco il secondo capitolo della nostra esplorazione degli Halving di Bitcoin, dove ci immergeremo negli eventi che hanno preceduto e seguito l’Halving del 2016.

Per coloro che si fossero persi l’inizio di questo viaggio, qui il primo articolo della serie, dove abbiamo esplorato l’Halving del 2012 e il suo impatto sull’ecosistema di Bitcoin.

Halving 2016

Il 2016 ha rappresentato un anno chiave per Bitcoin, culminato con l’Halving che ha portato al dimezzamento della ricompensa per il mining da 25 a 12,5 Bitcoin per blocco. Questo evento non ha solo stimolato un significativo aumento del prezzo, ma ha anche segnato un periodo di consolidamento e adattamento di Bitcoin al crescente interesse dal mondo finanziario e tecnologico. In preparazione all’Halving, la rete ha visto un rafforzamento della sua infrastruttura, mantenendo costante il numero di blocchi prodotti (uno ogni 10 minuti circa) e dimostrando una notevole stabilità e resilienza di fronte all’aumento delle transazioni e alla volatilità del mercato. Le metriche chiave, come il volume delle transazioni giornaliere e la complessità del mining, hanno riflettuto un’evoluzione dell’infrastruttura in risposta a un ambiente in rapido cambiamento. Nonostante le fluttuazioni di valore, con il prezzo che è oscillato da una media di circa $12 a $660, Bitcoin ha mantenuto una traiettoria ascendente, testimoniata da una capitalizzazione di mercato che ha superato i $10 miliardi.

Stato del mercato

Nel 2016, il panorama del Bitcoin è stato definito da una serie di eventi e sviluppi che ne hanno evidenziato la maturazione e l’espansione. L’Halving di luglio, con la riduzione della ricompensa del mining da 25 a 12,5 Bitcoin ha avuto un ruolo nell’incremento del prezzo, che è salito significativamente da circa 250 dollari a luglio a oltre 950 dollari entro la fine dell’anno, riflettendo la fiducia crescente nell’asset.

Parallelamente, il riconoscimento da parte del Giappone di Bitcoin come metodo di pagamento legale, se pure senza obbligo di accettazione, ha marcato un momento di legittimazione senza precedenti per le criptovalute su scala globale. Questa mossa da parte di una delle maggiori economie mondiali ha non solo incentivato ulteriori iniziative normative ma ha anche aperto la strada all’adozione di Bitcoin in altri paesi.

L’adozione commerciale di Bitcoin ha visto un incremento, con aziende che vanno da piccole imprese a grandi piattaforme online come Overstock.com, che hanno iniziato ad accettare Bitcoin, ampliandone l’utilizzo pratico. Questo ha evidenziato il potenziale di Bitcoin come una vera e propria valuta digitale globale.

All’interno di questo contesto di crescita e riconoscimento globale, un ruolo significativo è stato giocato anche dalle nazioni che hanno dimostrato un atteggiamento particolarmente favorevole verso il Bitcoin. Paesi come Estonia, Stati Uniti, Danimarca, Svezia, Corea del Sud, Paesi Bassi, Finlandia, Canada, Regno Unito e Australia si sono distinti per la loro apertura nei confronti della tecnologia blockchain e delle criptovalute. Queste nazioni, grazie alla loro propensione all’innovazione tecnologica e a un quadro normativo progressista, hanno contribuito in modo decisivo a creare un ambiente in cui il Bitcoin e le criptovalute potevano fiorire.

Questi momenti chiave fino al 2016 hanno contribuito non solo a consolidare il valore e l’adozione di Bitcoin ma hanno anche aperto nuovi orizzonti per la sua futura espansione, dimostrando la sua resilienza e adattabilità.

Exchange e servizi

Nel 2016, il panorama degli exchange di criptovalute offriva già una varietà di piattaforme attraverso le quali gli utenti potevano scambiare dollari USA con Bitcoin (BTC), evidenziando la crescente adozione e l’interesse per il settore.

I primi wallet provider iniziarono a emergere. Tra questi, Conio si distinse come il primo Wallet italiano per smartphone, lanciato nel 2015 allo scopo di consentire a chiunque di acquistare, vendere e conservare Bitcoin.

Mining di Bitcoin

Nel 2016, il mining di Bitcoin ha vissuto una rinascita significativa, grazie a un’impennata del prezzo che ha reso nuovamente redditizia questa attività. Il confronto tra diversi equipaggiamenti di mining aveva evidenziato come, nonostante l’ampia gamma di opzioni disponibili, fosse fondamentale considerare vari fattori come il consumo energetico, il costo dell’equipaggiamento e l’hashrate prima di procedere all’acquisto. Tra l’hardware più diffuso e apprezzato per il mining di Bitcoin si annoverano ASIC dispositivi specializzati in grado di offrire un’efficienza energetica e una potenza di calcolo notevolmente superiori rispetto ai setup basati su GPU o CPU tradizionali. Gli ASIC, abbreviazione di “Application-Specific Integrated Circuit”, erano diventati lo standard de facto per chi desiderava minare Bitcoin a livello professionale, grazie alla loro capacità di ottimizzare il rapporto tra energia consumata e Bitcoin estratti.

Le aziende cinesi dominavano il settore, controllando oltre il 65% della potenza di calcolo, mentre le mining pool presentavano una varietà di approcci per ottimizzare la distribuzione delle ricompense tra i partecipanti. Questa tendenza verso la centralizzazione del potere di calcolo in grandi pool di mining e l’adozione di hardware ASIC altamente specializzato hanno segnato un’evoluzione significativa nel modo in cui il mining di Bitcoin veniva condotto, portando a una maggiore concentrazione dell’attività di mining.

Protocollo Bitcoin 2016

L’evoluzione del protocollo di Bitcoin è sempre stato un tema di grande interesse e dibattito all’interno della comunità, poiché tocca al cuore della questione su come mantenere la rete sicura, efficiente e adattabile alle esigenze crescenti senza compromettere i principi fondamentali di decentralizzazione e sicurezza. Nel 2016, la comunità Bitcoin ha affrontato sfide significative legate alla governance e al consenso necessari per apportare modifiche al protocollo di Bitcoin. Eric Lombrozo, CEO di Ciphrex e sviluppatore Bitcoin, ha introdotto BIP 9 per semplificare gli aggiornamenti del network Bitcoin attraverso soft fork più flessibili. Questa proposta, chiamata “Version Bits with Timeout and Delay”, permetteva l’introduzione simultanea di modifiche senza predeterminare l’ordine di attivazione. Introduceva un metodo che permetteva ai miner di indicare il loro supporto per le nuove regolamentazioni e avvisava i vecchi nodi dell’attivazione imminente di queste nuove modifiche. Anche se BIP 9 facilitava l’adozione di soft fork, gli hard fork rimanevano complessi, tenendo aperta la discussione sulla scalabilità e l’evoluzione di Bitcoin.

Altcoin

Oltre alle prime altcoin menzionate nell’articolo precedente, il panorama delle altcoin ha continuato a espandersi rapidamente dopo la nascita di Bitcoin, con diverse altcoin che hanno introdotto innovazioni e proposto soluzioni ad alcune specifiche questioni legate alla prima generazione di criptovalute. Nel 2013, Dogecoin (DOGE) ha catturato l’attenzione del pubblico non solo come mezzo di pagamento ma anche come fenomeno culturale, ispirandosi all’omonimo meme di internet. Ripple (XRP), lanciato anch’esso nel 2013, si è distinto per il suo meccanismo di consenso unico, progettato per il trasferimento del debito peer-to-peer, differenziandosi notevolmente da Bitcoin.

Nel 2014, una serie di nuove altcoin ha contribuito a diversificare il settore: Dash (DASH) ha introdotto transazioni istantanee e un modello di governance decentralizzata, mentre Monero (XMR) ha migliorato la privacy e la decentralizzazione attraverso il protocollo CryptoNote. Il 2015 ha visto la nascita di Ethereum (ETH), una piattaforma che supporta smart contract turing complete, offrendo una base per lo sviluppo di applicazioni decentralizzate (dApps) e lanciando l’era degli ICO. Ethereum Classic (ETC) è emerso come una versione alternativa di Ethereum, mantenendo la blockchain originale dopo il controverso hard fork seguito al DAO hack.

Infine, il 2016 ha introdotto criptovalute come Zcash (ZEC), che ha portato l’innovazione della privacy al livello successivo con la zero-knowledge proof, e Firo (in precedenza Zcoin), che ha utilizzato la zero-knowledge proof per proteggere la privacy degli utenti, dimostrando l’ampia varietà di approcci e soluzioni che le altcoin possono offrire per indirizzare specifiche esigenze e migliorare il panorama delle criptovalute nel suo complesso.

Conclusione

Il 2016 ha segnato un anno importante per Bitcoin, caratterizzato da crescita e riconoscimento. L’Halving di luglio (al blocco 420.000) ha catalizzato un aumento significativo del prezzo, mentre il riconoscimento del Giappone ha fornito una legittimazione critica su scala globale. In parallelo, l’adozione commerciale ha visto un’espansione, con sempre più aziende che accettano Bitcoin come metodo di pagamento. Importanti sviluppi tecnologici, come l’introduzione di BIP 9, hanno migliorato la flessibilità e la sicurezza del protocollo Bitcoin, facilitando l’aggiornamento del sistema. Questi eventi hanno non solo consolidato il valore e l’adozione di Bitcoin ma hanno anche aperto la strada per ulteriori innovazioni e l’espansione futura dell’ecosistema.

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